Conosci la tua forza?

Conosci la tua forza

In contatto con se stessi, la propria bellezza e la vera forza   Quanto è in grado un essere umano di sopportare il dolore emozionale? Perché alcuni riescono a superare le grandi sfide e a trovare un significato più profondo nella propria vita e altri semplicemente rinunciano ed entrano in uno stato passivo cercando la via d’uscita nell’alcol, nei calmanti, nelle droghe o nella sessualità compulsiva?   I traumi del passato     Ho conosciuto Marina circa un anno fa. Ha partecipato ad un paio di seminari serali che ho tenuto. Mi ricordo le sue domande, curiose e intelligenti. Insegna matematica e scienze, ama il suo lavoro con i ragazzi.  Mi aveva chiesto di vederci per una sessione individuale perché voleva parlarmi di alcune questioni personali. Quel giorno, mentre l’aspettavo per la sessione, mi ricordo di aver pensato che non sembrasse una persona con grossi problemi. Ero curiosa di scoprire la sua storia. Marina mi parlava del suo desiderio di entrare in una relazione di coppia profonda e duratura perché fino ad ora non era mai riuscita ad averne una. Come da prassi, le avevo fatto alcune domande sul suo passato e sulla sua famiglia d’origine per poter avere le informazioni e valutare le cause della sua insoddisfazione nell’ambito della relazione di coppia. Quello che mi aveva detto mi aveva scioccato a tal punto che avevo quasi rischiato di cadere dalla sedia dopo averlo sentito. Pensavo di aver già sentito quasi tutto quello che possa capitare di difficile ad un essere umano, tuttavia quello che mi aveva raccontato Marina aveva confermato che non fosse così. Marina ha esordito dicendomi che stava cercando una soluzione concreta per gestire il suo dolore e che fino ad ora aveva bussato a diverse porte, ma non era ancora riuscita a comprendere perché alcune sfide dovessero capitare proprio a lei. “Di che cosa si tratta?” Le ho chiesto. “Qualche anno fa mio fratello ha ucciso suo figlio, il mio amato nipote, e poi si è tolto la vita.  A distanza di qualche anno mio padre aveva tentato il suicidio perché non riusciva più a sopportare il dolore per la perdita dei suoi cari e dopo un calvario di qualche mese è mancato.” Mentre parlava le lacrime le scendevano dagli occhi e anche a me mentre la ascoltavo. Dopo avermi raccontato tutto l’ho guardata negli occhi e mi ricordo di averle detto che ammiravo il fatto che fosse rimasta normale dopo una tragedia così e che io non fossi sicura di come ne sarei uscita se fosse capitato a me. Le avevo detto che solo il pensiero verso quello che le era capitato mi procurava un grande dolore e che non potevo neanche immaginare come lei si sentisse. Alla fine del nostro incontro Marina mi aveva detto che la sua scelta era di guarire finalmente la sua anima dalla sofferenza e che nelle mie parole aveva sentito la sincerità. Così iniziò il suo percorso.   La storia di Marina     Dove l’ha portata il percorso e come si sente Marina oggi? Lo lascio raccontare da lei stessa: “Ieri sera Ana mi ha proposto di scrivere una testimonianza sui benefici che ho ottenuto grazie al lavoro svolto con lei nei mesi passati. Per la prima volta non ho rifiutato, ma le ho risposto: ci provo. Vediamo cosa salta fuori. Questo semplice gesto per me è già un grosso cambiamento, non aver paura di sbagliare, di non essere all’altezza e di essere giudicata, ma esprimere con gioia e liberamente le mie emozioni e raccontare la mia esperienza personale. Io negli ultimi anni ho sofferto molto a causa della perdita improvvisa di mio fratello e nipote e dopo alcuni anni di mio padre. Io ho sempre creduto che da esperienze negative possa nascere tanto amore, ma mi mancavano gli strumenti e facevo fatica a mantenere ciò nel tempo.  Il percorso fatto con Ana per me è stato questo: ritrovare la mia vera essenza di Amore e finalmente perdonare e lasciare andare la rabbia e il giudizio nei confronti di chi mi ha arrecato tanta sofferenza e soprattutto lasciare andare i miei sensi di colpa. Partendo da questo ho iniziato ad amarmi e stimarmi profondamente e ad accettarmi per quello che sono, prendendo consapevolezza che il mio obiettivo di vita è amare il prossimo con semplicità, umiltà senza aspettative. Ho compreso che il dolore nasceva da me stessa, era la mia mente a generare pensieri negativi che alimentavano la paura, bloccando le mie azioni. Con il percorso ho iniziato ad entrare maggiormente in contatto con me stessa, iniziando a riconoscere le mie emozioni, a viverle e lasciarle andare. Ciò mi ha resa molto più forte, sensibile e accogliente in primis con me stessa e subito dopo con le persone con cui interagisco. Con questo non voglio dire che non ci siano periodi difficili, ma è cambiato l’approccio nel vedere e affrontare le sfide quotidiane ed essere la vera attrice della mia vita. Grazie di cuore ad Ana e a tutte le persone che hanno condiviso con me questa esperienza.   Dov’è la nostra forza?     Quando ho sentito Marina telefonicamente qualche giorno fa mi ha ringraziata e mi ha detto che adesso sta bene. Sta ancora usando gli strumenti che aveva ricevuto durante il percorso fatto insieme. Mi ha anche detto di essere consapevole che quello che ha vissuto sia stato molto doloroso, ma è riuscito a placarsi. Il ricordo della perdita dei suoi cari non ha più un impatto così doloroso e così traumatico come una volta.  Ha aggiunto che il suo desiderio è che la sua esperienza possa dare la motivazione e la speranza alle persone che stanno affrontando un grande dolore e stanno cercando una via d’uscita. Siamo forti, autenticamene forti. La triste realtà è che poche persone sono veramente consapevoli di questo. Spero che tutte le persone vengano in contatto con la propria forza e la propria bellezza. Marina ci è riuscita. È riuscita a vedere la bellezza della sua anima e comprendere quanto

Abuso psicologico nella relazione di coppia

Abuso psicologico

Perché le donne non se ne vanno dalle relazioni disfunzionali?   Ogni volta che una persona nuova mi contatta e mi chiede aiuto perché sta vivendo un problema (e più delle volte sono le donne che non sono felici in una relazione di coppia) per me è come ricevere una conferma di quanto è importante  la professione che ho scelto e che amo con tutta me stessa. Ci sono tantissime persone che non riescono a intravedere una via d’uscita dalla situazione nella quale si trovano. Ci sono pochissime donne che sono realmente e profondamente felici nella relazione di coppia e nel matrimonio. Spesso mi dicono che gli uomini si comportano in maniera disinteressata nei loro confronti, smettono di essere romantici, pensano solo al lavoro, non aiutano in casa. Quelli sono problemi classici che inevitabilmente subentrano nelle relazioni durature dopo il primo periodo di innamoramento. Invece ci sono altri segnali, più subdoli ma molto pericolosi che le donne captano e che interpretano come problemi. Invece si tratta di violenza psicologica che quasi mai viene compresa come tale perché non evidente come quella fisica. Di che cosa si tratta? Per esempio, quando è evidente che un uomo mente dicendo che sta uscendo con gli amici, lasciando la donna da sola ad aspettarlo fino alla notte fonda. La violenza psicologica si può riconoscere quando uomo offende la donna ferendola direttamente nel suo valore. Ho avuto un caso dove una mia cliente mi aveva raccontato che il suo partner evitava di uscire con lei perché riteneva che fosse molto grassa quindi non presentabile. Non solo, le diceva anche che era poco capace e non molto intelligente. Mi capita di incontrare e di lavorare con tantissime donne che sopportano la violenza psicologica per anni accontentandosi con briciole di attenzione. In più spesso giustificano il partner dicendo che lui in fondo le vuole bene e sperando che un giorno lui cambierà.   Di che cosa si tratta e perché le donne sopportano tutto quello?   Parliamoci chiaro, apparentemente queste donne sembrano donne di successo, laureate, curate, con un buon lavoro. Perché allora non abbandonano la relazione e perché non lasciano quell’aggressore così subdolo? La risposta sta nella mente subconscia, laddove sono registrate le convinzioni e le emozioni che hanno fatto da calamita e attratto un comportamento di quel genere.  La convinzione che tutte, proprio tutte le donne custodiscono nella loro mente subconscia è: “Io non valgo”. Sappiate tuttavia che ,se doveste chiedere proprio a quelle donne che cosa pensano del loro valore, quasi tutte risponderebbero di avere una buona autostima.  Perché? Per il semplice motivo che la loro convinzione “io valgo” appartiene a quella parte della mente che è solo 8% e misura il valore con dei risultati (una laurea, un buon lavoro, bell’aspetto). Invece la convinzione “Non valgo” è registrata nel serbatoio della mente subconscia ed è purtroppo quella nella quale la persona veramente crede, ma come svela la parola subconscio, non ne è affatto consapevole. Uno dei modi infallibili dove si possono verificare gli effetti di quella credenza è nella qualità delle relazioni intime durature. Bisogna anche comprendere che nella mente inconscia delle donne sono registrate anche tutte le esperienze delle madri, delle nonne, delle bisnonne che hanno vissuto il rapporto con se stesse in maniera molto difficile sentendosi sottovalutate e di minor importanza rispetto agli uomini. Esiste anche una mente collettiva, come se ci fosse un campo invisibile che accomuna tutti gli esseri umani e anche se le donne oggi  possono considerarsi importanti tanto quanto uomini quelle memorie antiche sono ancora presenti e nutrono la convinzione “Io non valgo”.   Come uscirne?   Il primo passo è riconoscere la situazione in cui la donna vive la violenza psicologica e ammettere a se stessa che quel rapporto e quel  comportamento del suo partner non stanno nutrendo il suo valore. Il secondo passo è non illudersi che quella situazione si potrà risolvere da sola e che il partner un giorno cambierà. Se si dovesse entrare in conflitto con il partner, può darsi che lui cambierebbe per un periodo di tempo ma inevitabilmente le cose tornerebbero ad essere come prima. Questo non vuol dire che bisogna sopportare tutto ed essere passive, certe volte uno scontro verbale è necessario. Tuttavia la situazione non si  risolve solo con il conflitto. E’ fondamentale che le donne si assumano la responsabilità di lavorare su se stesse evitando di incolpare le circostanze per quello che sta succedendo, e neanche incolpare se stesse. Incontrare il proprio valore autentico è la cosa più importante che le persone possano concedersi. Quello richiede l’investimento di tempo e grande impegno. Ma ne vale ampiamente la pena. La ricompensa è una pace profonda con se stessi, amore per se che non dipende da un risultato esteriore, che esiste a prescindere, indipendentemente dal fatto di essere coinvolti in una relazione o no. Entrare in una relazione di coppia avendo la piena consapevolezza del proprio valore è un’esperienza profondamente appagante. I partner si scelgono perché vogliono stare insieme, non per bisogno di colmare un vuoto. Solo così si è in grado di dare a se stessi e all’altra persona quello di cui ha veramente bisogno. La persona in pieno contatto con il proprio valore avrà accanto a se un partner che le specchierà niente meno di attenzione amorevole, rispetto, cura e reale supporto. Siete pronti ad esclamare: “Valgo solo perché esisto!”.  

Come guarire i rapporti con i membri della famiglia

Abbraccio mamma

La famiglia dovrebbe essere la fonte di sicurezza, un’oasi di sostegno e di’amore. Tuttavia, per tantissime persone non è sempre così. Le famiglie spesso fanno finta di non vedere i problemi che ci sono e nascondono le proprie emozioni, incomprensioni e conflitti. Così facendo si perdono dei momenti preziosi in cui le persone potrebbero trarre il grande nutrimento che solo la famiglia può dare. Rapporti conflittuali in famiglia portano una serie di problemi. Dalla salute, ai soldi, alla mancata realizzazione professionale e personale. Quelli sono tutti sintomi che mettono in allarme che a qualche livello i rapporti soprattutto con la madre e con il padre non sono guariti. Occuparsi di risolvere e guarire quei rapporti porta inevitabilmente le persone a vivere molto più felici, leggere, gioiose e realizzate.   Riconoscere i rapporti disfunzionali     Ogni volta che in famiglia si comunica poco e male, lì dove non ci sono le dimostrazioni di affetto e ci sono invece litigi, urla, poco tempo passato assieme e mancanza di gioia vuol dire che i rapporti necessitano un intervento d’urgenza. Bisogna anche stare attenti ai segnali di critica verso i membri della famiglia ed eventuali pettegolezzi. Se ci sono i bambini in casa loro possono segnalare in modo eccezionale che c’è qualcosa che non va ammalandosi spesso per esempio, chiudendosi in se stessi o assumendo gli atteggiamenti aggressivi. Mi capita spesso di parlare con le persone che non vedono genitori da anni e sono arrabbiati con loro. Oppure mi capita di sentire genitori lamentarsi dei figli in continuazione.   Tanti pensano che non ci sia una via d’uscita     E’ abbastanza normale essere scettici e avere poca fiducia nella risoluzione dei problemi. Le persone sono troppo abituate a stare male con gli altri e non mi sorprende che non credano sia possibile armonizzare rapporti. La cosa fondamentale è non perdere la speranza. Lì dove c’è ancora la speranza c’è anche la via d’uscita. Ho assistito ai veri e propri miracoli in tempi relativamente brevi. Ho viste le persone “rinascere” dalle situazioni improbabili.

Linguaggio dell’anima e linguaggio della mente

linguaggio anima mente

Chi è il tuo peggior nemico?   “Sono il mio peggior nemico”. Almeno una volta nella vita le persone si dicono questa frase. Tuttavia quello che succede dopo quella dichiarazione è che le persone sostano per anni negli stessi problemi, anche se hanno intuito che in qualche modo ciò ha a che fare con loro stessi. Le persone che si rivolgono a me per aiuto spesso mi dicono: ” Mi è chiaro che con il mio comportamento mi sto facendo del male. Ma è più forte di me!” La mia risposta è che quello che hanno compreso è vero, come è anche vero che è impossibile controllare il comportamento distruttivo. Perché?  Per il semplice fatto che le persone non conoscono la vera causa dei loro comportamenti. La ragione per cui ho deciso di scrivere questo articolo è offrire una chiave che aiuta la comprensione del perché spesso si dicono e si fanno determinate cose di cui poi ci si pente (come per esempio mangiare nella maniera compulsiva, fumare, bere o drogarsi, avere i rapporti sessuali con più partner).   Il corpo e la mente come strumenti   La prima e la più importante lezione da imparare è che la causa di tutti i problemi che le persone vivono come tali è la mente. In che modo? La mente è uno strumento insieme al corpo fisico. Noi esseri umani abbiamo a diposizione questi strumenti mentre siamo in vita qui sul pianeta Terra e ci servono per poterci muovere e procurarci le esperienze a fine di poter conoscere il nostro vero sè attraverso le sfide che incontriamo vivendo. Se  il corpo e la mente sono gli strumenti, chi è che li sta usando? Ovvio, noi. Tuttavia noi non siamo nè il corpo nè la mente, siamo qualcosa di diverso, molto bello, potente, meraviglioso. Siamo amore, anima, un’ incredibile energia che da tantissimo tempo non si ricorda più chi è per scoprire di più clicca qui – Ricordati chi sei Idealmente, la mente dovrebbe essere il fedele servitore dell’anima. Il nostro vero sè, la nostra anima, l’amore che siamo parla attraverso il linguaggio dell’entusiasmo, dell’amore, dell’ispirazione, della gioia. Ogni anima esiste qui sul pianeta Terra con uno scopo ben preciso e non ci sono due anime uguali con lo stesso scopo. Il proprio scopo si può riconoscere attraverso i talenti che uno ha. A proposito dei talenti spesso c’è confusione e si pensa che siano unicamente quelli legati all’espressione artistica. Invece la verità è che esiste una lista interminabile di talenti (per esempio essere una buona madre, un bravo tassista, ristoratore o cameriere). Ognuno di noi è chiamato a riconoscere i propri talenti e a metterli al servizio dell’umanità e del Pianeta a fin di bene. Noi viviamo qui sulla Terra in una realtà tridimensionale ed abbiamo bisogno del corpo e della mente per realizzare il nostro scopo. In che modo? Ecco un esempio concreto che riguarda la mia vita.   La professione come la missione dell’anima   La professione che svolgo è il mio scopo, la missione che la mia anima ha scelto per dare un contributo di valore all’umanità attraverso un lavoro terapeutico. Mi ci sono voluti più di trent’anni della vita terrena per realizzare la missione della mia anima. Perché ci è voluto così tanto e come ho fatto a scoprire il mio scopo? Mi ci è voluto tanto tempo perché io, esattamente come le altre persone, avevo permesso alla mia mente di essere il mio peggiore nemico invece di essere il fedele servitore dell’anima. In che modo? Immaginate la mente come una grande memoria del computer. In questa memoria sono salvati tutti gli eventi che una persona ha vissuto dalla nascita ad oggi comprese le emozioni che si sono generate. E se pensate che quasi sempre l’interpretazione dei fatti della vita viene fatta in maniera negativa potete immaginare che bagaglio pesante ma invisibile ci si porta appresso.Non dico che bisogna far finta che gli avvenimenti difficili non siano mai esisititi. Quello che fa sì che la mente si sovraccarichi, è il fatto che non sono state rilasciate le emozioni negative legate a questi fatti e in più la loro interpretazione è quasi sempre fatta dal punto di vista vittimistico. In più le persone vengono costantemente bombardate con i messaggi subliminali da parte dei media che vanno a nutrire quel bagaglio emozionale già pesante di suo.Tutto questo viene reso ancora più complicato perché tutta quella memoria è inconscia. La mia mente, per esempio, era carica di accuse, di rabbia, di tristezza e dei sensi di colpa legati alla mia infanzia. Apparentemente ho vissuto una vita normale studiando e poi lavorando. Ma la mia anima era soffocata da tutto quel bagaglio pesante e come risultato avevo intrapreso studi che non mi piacevano abbastanza e successivamente svolgevo dei lavori che non mi piacevano abbastanza. In più stavo nelle relazioni dove il conflitto era la parola d’ordine.   Pulizia della mente   Mi ricordo quando da piccola, mia madre tornava a casa con le mani piene di giornali e riviste (è una giornalista) e io che le correvo incontro, prendevo settimanali e andavo dritta sulla pagina dove lo psicologo rispondeva. Ero catturata e affascinata di scoprire che consigli avrebbe dato alle persone che attraversavano i momenti difficili, soprattutto nelle relazioni. Più tardi nella vita ero quella che ascoltava con attenzione le amiche che si confidavano e condividevano i loro problemi. Tuttavia mi ci sono voluti più di 12 anni di lavoro intenso su di me per ripulire abbastanza la mia mente dai pensieri e dalle emozioni tossiche per poter prima scoprire e poi adoperare i miei talenti unici nello scopo della mia vita, che è la professione attuale di life coach.   Vita in allineamento con l’anima   Adesso arriviamo all’informazione più importante. La felicità e l’appagamento autentico di ogni persona sono strettamente collegati all’impiego dei suoi talenti in una specifica attività nella quale la persona prova gioia, entusiasmo e realizzazione essendo al servizio dell’umanità e vivendo in armonia e abbondanza. Perché

Perché non vuole impegnarsi?

perche non vuole impegnarsi?

Uno dei problemi che le persone incontrano quando si parla delle relazioni di coppia è il caso in cui la persona che piace non sembra volersi impegnare. In altre parole sembra che non desideri la convivenza, il matrimonio oppure una famiglia. Quando questo succede spesso le persone descrivono l’altro che fa un passo indietro come qualcuno superficiale, che vuole solo divertirsi, immaturo etc.. Invece la vera ragione non è quasi mai quella. La cosa ancora più complicata è che anche il partner “superficiale” spesso non conosce la ragione per cui non vuole sposarsi o convivere. Oggi vi racconto la storia di una donna che ho conosciuto. La sua storia svela una delle ragioni per cui una donna non vuole impegnarsi. Tenetevi forte. Conosco Maria (il nome è inventato per salvaguardare la privacy di questa persona). Una donna attraente, separata, con due figli sui vent’anni. Lei ne ha una quarantina. E’ un imprenditrice, ama il suo lavoro e ha abbastanza successo. E’ libera e indipendente economicamente e desidera incontrare un uomo con cui crearsi una relazione di coppia. Tuttavia non succede nonostante svariate opportunità (lei è molto corteggiata).   La ferita sotto la maschera     Mi è capitato recentemente di passare un po’ di tempo con lei perché avevo bisogno dei suoi servizi e ci siamo trovate da sole all’interno della sua azienda. Ad un certo punto, parlando del più e del meno, lei mi confessa: “Sai, io sono stata vittima di abusi in famiglia”. Alzo gli occhi esterrefatta e lei mi dice che aveva bisogno di condividere la sua storia con me perché era a conoscenza del lavoro che faccio. “Avevo 18 anni, mi ero innamorata perdutamente di un uomo e abbiamo iniziato ad uscire. A breve sono rimasta incinta e abbiamo deciso di sposarci. Ero felicissima, pensavo che lui fosse il mio principe azzurro. Ci sposiamo e io mi trasferisco dalla casa dei miei genitori a casa sua, dove viveva anche sua madre. Tornati dal viaggio di nozze, ci svegliamo una mattina e lui all’improvviso si gira verso di me e mi da un forte schiaffo. Ero scioccata, in lacrime, e lui mi minaccia di non dirlo a nessuno se no mi avrebbe uccisa. I giorni passavano e venivo picchiata regolarmente, una o due volte al giorno. Ero piena di lividi ma mai in viso così quando uscivamo nessuno poteva accorgersene. I giorni passavano ed io non sapevo cosa fare. Sapevo che dovevo scappare, ma la pistola che teneva nel cassetto mi faceva tantissima paura. Fino al giorno in cui oltre a me, ha massacrato di botte anche sua madre. La donna era rimasta tutta la notte in fondo alle scale, non potevo aiutarla perché lui aveva picchiato anche me minacciandomi ancora che se avessi aiutato sua madre mi avrebbe uccisa. Il giorno dopo lui era uscito un attimo ed io chiamai mio padre dicendogli di venirmi a prendere immediatamente. Papà capì subito, e con la scusa di voler uscire e vedere mio padre scappai in un’altra città dove mi recai subito dalla polizia e denunciai il carnefice”. Rimasi in silenzio per un po’ di tempo mentre guardavo i suoi occhi. Non ho parole per descrivere che cosa ho provato mentre ascoltavo il film della sua vita. Ho pensato agli sguardi delle persone che si incrociano per strada e ho pensato che ogni persona porta con se il proprio mondo nascosto dietro lo sguardo arrogante oppure rassegnato. Ho pensato alle maschere che si indossano per nascondere il dolore. Con questo articolo vorrei invitare il maggior numero di persone possibile a fermarsi prima di giudicare qualcuno, perché dietro la facciata potrebbe esserci Maria con la sua ferita aperta e non ancora rimarginata e che non riesce ad impegnarsi con un uomo ma non sa bene ancora il perché.

Il segreto dell’attrazione tra l’uomo e la donna

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L’ego il nemico di ogni relazione   “Ogni anima ha uno scopo ben preciso. Lei vuole spostare e trasformare quella costruzione mentale chiamata ego, ombra o personalità, fatta di convinzioni e emozioni legate ad un’errata interpretazione dei fatti accaduti nell’infanzia” Sono anni che lavoro con le persone e mi occupo di aiutarle a risolvere problemi nelle relazioni di coppia. Osservando e studiando con molta attenzione la mia storia di vita e in seguito i miei clienti, sono arrivata ad una scoperta affascinante che ho scelto di condividere attraverso il mio lavoro e questo articolo, con l’obiettivo che voi possiate avere un’informazione utile al fine di comprendere la verità sul rapporto tra l’uomo e la donna.   Dall’inizio della relazione al futuro insieme   Generalmente l’attrazione tra  l’uomo e la donna si interpreta a livello fisico (lei è bellissima, lui è attraente, mi piace il suo comportamento,  lei è femminile). Dopo quella fase arriva la conoscenza reciproca e se l’attrazione c’è i due partner decidono di entrare in relazione. Il desiderio di condividere la vita, è ovvio, non avviene con ogni persona che ci attrae. Se per esempio dovessimo scegliere dieci donne ugualmente belle e in linea con il gusto estetico di un uomo , e se quell’uomo dovesse uscire con tutte e dieci, è matematico che lui non avrebbe desiderio di proseguire la relazione con tutte nonostante la somiglianza fisica, caratteriale e culturale.   E’ una questione di chimica?   Dov’è il segreto? Tutte le spiegazioni e le interpretazioni che ho sentito non mi hanno soddisfatto. Come per esempio: “E’ una questione di chimica”, oppure “scatta la molla”. Che cosa vuol dire? E’ una questione ormonale o qualcos’altro? Non esiste una spiegazione. Finché non sono arrivata alla scoperta lavorando con le persone ed osservando le cause dei loro problemi in coppia. Quello che andrò a svelarvi toglie il velo dell’illusione legata al romanticismo ed anche da quello che alcuni chiamano la relazione “karmica” ma che in realtà non ha un significato ben preciso. Prima di spiegarvi il perché l’uomo e la donna sentono l’attrazione e decidono di condividere la propria vita con l’altro, bisogna capire innanzitutto qual è lo scopo di una relazione, il quale non è solamente crearsi una famiglia e passare del tempo con l’altro. Quelle sono solo alcune delle ragioni ma non il principale scopo per cui uno sceglie proprio quella persona rispetto ad un’altra. La scelta, quella vera, è guidata dall’anima e sta nel fatto che proprio quella persona possiede nella sua parte mentale, egoica, gli schemi che sono il perfetto incastro con quelli dell’altra persona e che solo quel partner sarà in grado di evidenziare una volta che la relazione passa il periodo iniziale di innamoramento. Questo si riconosce nella fase in cui il partner comincia a mostrare gli aspetti del proprio carattere che non piacciono e quando iniziano i conflitti. In quella fase  l’anima gioisce perché spera che la persona in questione riconosca la propria ombra, il proprio ego, la propria personalità costruita, la accetti e scelga di non credere più nel suo dramma, per poter dare spazio a quella parte vera, autentica, di cuore. Wow!   Il matrimonio come la radice del problema   Che cosa significa tutto questo? Ve lo racconto attraverso il mio esempio personale per farvi comprendere chiaramente come si mostra quella dinamica nella vita di tutti i giorni di tutte le persone.  I miei genitori si sono separati quando ero una neonata e crescendo il mio ego ha creato la convinzione che la causa dei problemi e delle sofferenze fosse il matrimonio. Perché l’ha fatto? Per un motivo molto semplice, proteggermi da un’eventuale sofferenza. La separazione dei miei genitori ha creato ovviamente la sofferenza per tutti coloro che ne erano coinvolti e perciò la mente, l’ego, che non conosce il linguaggio del cuore ha individuato la relazione di coppia ed il matrimonio come qualcosa da cui proteggermi. In più ha creato la convinzione che gli uomini fossero inaffidabili. Crescendo avevo dimenticato quasi del tutto che io in verità ero un essere spirituale fatto di amore. Se avessi creduto di più al mio cuore, non avrei dato tutto quello spazio alla mia mente limitata (mio ego) e non le avrei permesso di nutrire quella convinzione. Tuttavia, grazie al pensiero che il matrimonio fosse la radice dei problemi in coppia e che gli uomini fossero inaffidabili, avevo inoltre generato un gran carico emotivo di rabbia, risentimento e tristezza. Quelle convinzioni e quelle emozioni erano diventate così gli schemi, i programmi con i virus, che si erano fedelmente registrati e salvati nella memoria della mia mente inconscia creando i comportamenti automatici, che come risultato apparivano come relazioni che si interrompevano in continuazione. Ricordatevi che la mente è fatta per creare le reazioni automatiche basate sulle convinzioni inconsce e che quella è la causa principale dei malesseri nelle vite delle persone.   Gli schemi mentali   “Conosci il nemico per poterlo sconfiggere” è una grande verità quando si ha a che fare con gli schemi mentali (egoici). Guardatelo anche con un pizzico di humour perché sono convinta che non bisogna considerare la mente come un nemico.  Dall’altra parte è necessario conoscerla per poterla dirigere nella direzione in cui lei potrà essere di aiuto e contribuire al benessere e alla gioia nella vita. Tornando alla mia convinzione che il matrimonio fosse la fonte dei problemi ed osservando la mia vita sentimentale nel passato, oggi è chiarissimo che le relazioni che si interrompevano avevano a che fare con quella convinzione. Tuttavia quello che a me sembrava la causa dei miei problemi in coppia erano, guarda un po’, i miei partner! Perché? Per il semplice motivo che non ero assolutamente consapevole di nutrire quella convinzione e mi giustificavo con il fatto che trovavo le persone sbagliate.   Attrazione come un messaggio profondo dell’anima   Perché allora ci eravamo attratti? Perché entravo in relazione proprio con quel partner che poi non mi piaceva più e per di più lo accusavo di avermi rovinato la vita? La

Come riunire nuovamente la famiglia attorno alla tavola

riunire famiglia

Guarire i rapporti con la madre la figlia ed il marito Dietro le porte chiuse del mio studio per conoscere il segreto dei rapporti armoniosi tra genitori e figli Quando mi ha contattata per la prima volta una mia cliente, mi ha chiesto: “ La mia figlia ha problemi, può aiutarla? “ Quando le persone condividono con me una cosa del genere so che inconsciamente stanno cercando aiuto per loro stesse.  Alla persona in questione avevo risposto: “Perché non viene lei a fare una chiacchierata con me prima?” Quello è successo ad ottobre dell’anno scorso e la figlia della signora in questione non ho ancora visto mentre sto aspettando la donna (siamo ad aprile) per la sua sessione individuale. Da ottobre ad oggi la signora sta facendo con me i corsi e viene regolarmente a fare le sedute individuali. Che cosa è successo?  Come mai ha scelto, dopo il nostro primo incontro di “lasciare in pace” la figlia e di fare invece il lavoro su se stessa?  Che cosa è successo durante il nostro primo colloquio e che cosa le ha fatto cambiare il focus? Dove cercare il problema? Oggi vi do la possibilità di sbirciare dietro la porta chiusa del mio studio e di sentire il colloquio che ho fatto con la mia cliente a ottobre dell’anno scorso.  Lei è in totale accordo perché non verrete a sapere ne il suo nome ne la sua identità e così la sua privacy è protetta. Davanti a me si è seduta una donna dell’aspetto curato e piacevole e alla mia domanda: “dov’è il problema?” ha iniziato a parlare con la voce che svelava un misto di emozioni di rabbia e di tristezza: “ Non so più cosa fare con la mia figlia, non riesco più a guardare la sua insoddisfazione in tutte le sfere della sua vita, quella personale, affettiva e lavorativa. Sembra che niente vada bene. Non riesce ad avere un suo equilibrio e la soddisfazione e ha un pessimo rapporto con il cibo”. La ascoltavo con attenzione e quando ha finito mi ha guardato con i suoi bellissimi occhi azzurri  pieni di lacrime cercando in me la soluzione al disagio della sua figlia. La mia risposta era: “La capisco perfettamente e mi dispiace per come si sente. So quanto fa male osservare un figlio che non sia contento. Noi genitori desideriamo i loro massimo bene e soffriamo se loro non sono felici. “ Mi guardava e annuiva e poi mi fece la domanda: “ Può aiutare la mia figlia ad essere felice?  Ho letto di lei e tante persone mi hanno detto che lei aiuta le gli altri ad essere felici.” Guardandola negli occhi le ho detto che per rispondere alla sua domanda avevo bisogno di raccogliere delle informazioni. In seguito ho iniziato a farle le domande e il nostro colloquio proseguiva in questa maniera: “ Com’è la vostra situazione famigliare? Lei è insieme a padre della sua figlia?” “Si, viviamo assieme, ma sono tanti anni che viviamo in una situazione di tensione, come due separati in casa. Lui mi irrita ed il clima in casa è molto teso. Sono già troppi anni in cui non mi sento considerata da lui.” “Lei mi ha detto che neanche la sua figlia riesce ad avere una situazione sentimentale appagante, giusto?” “Si, è vero”, risponde la donna guardandomi negli occhi con l’aria di qualcuno che ha percepito qualcosa in quella mia domanda. Quando la mamma non ama papà “Mi può dire com’è il suo rapporto con la sua madre, la nonna della sua figlia?”  “Terribile, non la sopporto. Lei non può capire quanto è egoista quella donna. Neanche la mia figlia la sopporta. Infatti, sono tanti anni che non si vedono!” “Ah, ok, mi dica qualcosa di più. Com’era la sua infanzia e come si è sentita crescendo?”  “Non sono stata bene, la mamma non amava papà, era innamorata di un altro uomo ed io ero la sua spalla su cui piangere. Mi ricordo anche che in quel periodo non stavo bene anche perché non avevo un buon rapporto con il cibo.”  “Mi sta dicendo che non aveva un buon rapporto con il cibo, che sul piano sentimentale non è appagata e che sia lei che la sua figlia vedete malvolentieri la sua madre” . “Sì, esatto. “ Risponde la donna guardandomi con uno sguardo particolare ed esclamando: “ Mah, non è che lei vuole dire che la mia situazione in qualche modo ha a che fare con quella della mia figlia, mi sembra piuttosto simile adesso che ne sto parlando!”. “Sì, è proprio così” le ho risposto guardandola con sorriso dritto negli occhi. Conflitti irrisolti nei rapporti Quello è bastato alla donna per prenotare la sua sessione successiva. Sua, non della sua figlia. Lavorando su di se è diventata consapevole molto presto che quello che lei vedeva come problema nella sua figlia era in realtà il riflesso della sua situazione. Ha compreso che la ragione per cui la sua figlia non desidera vedere la nonna è perché la sua madre trattiene un grosso carico di rabbia e risentimento nei confronti della sua madre. Ha compreso che la ragione per cui la sua figlia non riesce ad avere un rapporto affettivo stabile è perché in casa ha come esempio due genitori che non dimostrano affetto uno nei confronti dell’altra e che vivono da separati con grande carico di tensioni. Ha compreso che i problemi nel rapporto con il cibo della sua figlia sono il riflesso degli schemi irrisolti che la mia cliente ha con la sua madre. Comprendere la verità che i figli riflettono gli schemi irrisolti dei genitori è un boccone amaro da digerire. Tuttavia, nel momento in cui la mia cliente l’ha accettato, ha compreso anche quanto è prezioso e importante il rapporto che ha con la sua figlia. Non solo dal punto di vista affettivo e genitoriale ma anche e soprattetto dal punto di vista della guarigione del suo corpo, della sua mente, del suo ambiente e della

Rilasciare le emozioni tossiche e porre fine al giudizio

rilasciare emozioni tossiche

Responsabilità che fa paura ma libera Nel mio lavoro con le persone già da subito tocchiamo il concetto di responsabilità radicale. Non è facile accettare che tutti noi siamo responsabili a qualche livello per tutto quello che ci succede nella vita, sia per le cose belle che per quelle meno piacevoli. La ragione per cui è difficile accettare questo è perché le persone all’inizio confondono la responsabilità con la colpa. Mi capita spesso di sentire: “ Allora è colpa mia che il mio partner mi tradisce???”.  “Certo che non è colpa tua, tuttavia esiste la tua responsabilità per cui hai permesso che ciò accadesse. Questo significa che a qualche livello, soprattutto inconscio, stai coltivando le convinzioni che  insieme alle emozioni generate da quelle convinzioni hanno attratto l’inganno nella tua vita. Quando cambiamo i pensieri e le convinzioni tutto il nostro mondo cambia Per farvi comprendere al meglio questo concetto, condivido con voi  l’esperienza di Elisa, la mia cliente, che mi ha lasciato l’autorizzazione di pubblicare la sua storia. Per la prima volta da anni vado al lavoro sorridendo e canticchiando ” La prima volta in cui mi è stato detto che io mi sono costruita la mia vita errori compresi e che mi sono costruita le credenze che mi hanno limitata e fatto soffrire mi sono arrabbiata tantissimo. Ma che dico? Ero nera. Nerissima. Ho immediatamente pensato: “Perché una persona dovrebbe decidere di credere ad una cosa che la fa soffrire? E per giunta assecondarla e far sì che si avveri!. Scoprire che i miei pensieri e le mie azioni erano esclusivamente una mia responsabilità è stato un boccone amaro da ingoiare. Amarissimo. Poi ci ho pensato su e ho capito che era vero e all’improvviso tutto si è chiarito. Non mi stimavo, non mi amavo ma invece di ammetterlo davo colpa a chi mi circondava. Per anni ho cercato aiuto da medici e specialisti. Come se una pillola bastasse a risolvere i miei problemi. Infatti non bastava. Ansiolitici, anti-depressivi, sonniferi per riposare la notte. Ho provato un po’ di tutto. Anche la psicanalisi. Probabilmente non ero ancora pronta ad accettare il fatto che la mia vita fosse frutto delle mie proiezioni mentali. Fortunatamente ho incontrato Ana e ho iniziato a lavorare su di me attraverso  i corsi e le sedute individuali. E’ stata lei a farmi capire che la nostra vita è nostra responsabilità. Siamo noi che crediamo, che agiamo. Siamo noi che interpretiamo le frasi degli altri secondo le nostre credenze e agiamo di conseguenza. Cambiando le nostre credenze la nostra vita cambia. Io l’ho provato. Sono una neofita ma ho già visto i primi risultati sia sul lavoro che nella vita privata. Per la prima volta da anni vado al lavoro sorridendo e canticchiando. I problemi sul lavoro non mi generano più ansia perché so che sono in grado di risolverli, i rapporti coi colleghi e coi superiori sono migliorati tantissimo. E questo solo perché IO sto cambiando. Sono più organizzata, più positiva, più produttiva. Mi piace il mio lavoro!  E magicamente anche il mio direttore generale lo sta notando. Durante una delle ultime riunioni mi ha fatto complimenti per il mio operato. Non mi vergogno più di guardarlo negli occhi mentre mi parla e l’ho ringraziato la prima volta senza diventare rossa in faccia. Io ce la sto facendo. Erano anni che mi svegliavo già col mal di stomaco al solo pensiero di dover affrontare un nuovo giorno, ora invece la mattina sono allegra e ringrazio di essere viva, di avere un marito meraviglioso, dei colleghi fantastici, un bel lavoro, una famiglia stupenda che amo più che mai.” Pensieri inconsci So che tante persone dopo essere entrate in contatto con il concetto della responsabilità radicale sentono un grande disagio e ribellione pensando: “ Ma io penso positivo e comunque vivo male!”  Io rispondo a questo che è assolutamente possibile.  Perché?  Non si tratta di quello che le persone “sanno” di pensare.  Bisogna comprendere che l’inghippo sta in quello che le persone pensano veramente ma che non sanno assolutamente di pensare. La verità è che quello che governa  le nostre esperienze nella vita sono le convinzioni sepolte negli abissi della mente inconscia. Questa è la ragione per cui non sia possibile raggiungere una trasformazione significativa e cambiare le esperienze che si vivono leggendo i libri e ripetendo le affermazioni positive.  Questo tipo di lavoro rimane in superficie ed è in conflitto con quello che è registrato nella mente inconscia. Vi do un esempio specifico. Se una persona nutre una convinzione del genere “tutti gli uomini sono poco affidabili” (ed io pensavo questo per anni senza esserne minimamente consapevole), lei consciamente può desiderare un rapporto di coppia armonioso e basato sulla fiducia ma quello che creerà nella sua esistenza saranno gli uomini che prima o poi si riveleranno inaffidabili  (come succedeva a me) oppure quelli che sono affidabili non saranno attraenti per quella persona. Nel mio lavoro aiuto le persone a diventare consapevoli delle credenze limitanti che nutrono,  a rilasciarle e di crearne delle nuove convinzioni sane che, attraverso gli esercizi specifici vanno allineate con le convinzioni della mente subconscia, ed ecco i miracoli! Che cosa porta il cambiamento? Tante volte non è necessario cambiare radicalmente le situazioni della vita (il coniuge o il lavoro) come è successo con Elisa. Dopo il processo di trasformazione spesso succede che la persona si rende conto che il partner ed il lavoro sono proprio quelli giusti per lui / lei.  Può anche succedere il contrario. Tuttavia è sempre consigliabile non cambiare bruscamente la propria situazione prima di aver fatto un serio lavoro su di se per non pentirsi successivamente di quello che si è fatto. Inoltre, il cambiamento e la trasformazione non vogliono dire che tutti i problemi magicamente spariscono.  Tuttavia dalla prospettiva della responsabilità radicale la risoluzione dei problemi diventa più facile e meno stressante. Spesso le persone mi fanno questa domanda: “ Cosa succede se io cambio e loro rimangono uguali? Lui, lei, loro sono terribili e non

Dov’è andato il mio uomo romantico?

Uomo romantico

  Sessualità nel matrimonio Quello che le donne dovrebbero sapere Ah, gli uomini! La loro forza fisica, la loro capacità di farvi ridere, le loro attenzioni esclusivamente per voi, quello che fanno e dicono per impressionarvi, il loro modo protettivo di abbracciarvi mentre camminate per la strada. Prima che vi rendiate conto di quello che sta succedendo, il vostro cuore inizia a battere più forte, il respiro accelera e all’improvviso non sapete cosa fare con le mani. E’ meraviglioso e fa paura allo stesso tempo. Quella forza maschile che ha gli occhi solo per voi nutre il vostro cuore femminile come nient’altro. Quando un uomo vi ama e vi adora come se risvegliasse la migliore versione di voi e all’improvviso diventate così belle come mai prima. Lui ha risvegliato la “bella addormentata”. Davvero, l’amore di un uomo risveglia la bellezza di una donna come nessun’altra cosa. E’ magico! Voi volete essere amate. Adorate quella sensazione che un uomo innamorato risveglia in voi. Ed è per quello che il vostro cuore inizia a tremare mentre guardate i film romantici e ascoltate le canzoni romantiche. In compagnia di un uomo innamorato le donne sono le più belle, le più amate e le più adorate creature. E’ incredibile quello che l’amore di un uomo possa fare alla donna e quando lei lo sente è in grado di rinunciare a tutto per stare con lui, di seguirlo fino al punto più lontano del pianeta. Ogni donna conosce molto bene quello di cui sto parlando. Quando lui comincia a corteggiarvi sembra che il suo animo romantico non conosca nessuna barriera. Lui è in grado di inondarvi di attenzioni e di regali. Voi diventate la cosa più importante della sua vita. Lui vuole sapere tutto di voi e adorate le vostre lunghe conversazioni.  Lui sta cercando in tutti i modi possibili di conquistare il vostro cuore. E’ una sensazione bellissima stare in compagnia di quell’uomo romantico che è in grado di far vibrare il vostro cuore. Il risultato è che alla fine voi gli date tutto il vostro cuore (o semplicemente gli date il permesso di rubarvelo). Voi siete convinte che è lui! Siete catturate! E poi? Sapete molto bene quello che succede dopo un po’ di tempo…il grande fuoco della passione si raffredda e la meravigliosa fiaba romantica bruscamente finisce.Quando vi rendete conto che “vissero felici e contenti” non esiste, vi sentite tradite. Le ricerche nell’ambito della psicologia hanno rilevato che un legame passionale inizia a raffreddarsi dopo circa due anni.  Che cosa succede dopo? La verità è che se non iniziate a lavorare seriamente per ricreare la passione, il legame e la gioia nella vostra relazione di coppia, loro si spegneranno inevitabilmente. Il vuoto che in seguito si crea sarà molto presto riempito con le vostre lamentele che attirano il suo giudizio. Quello vi porterà a punzecchiarlo che creerà in lui la pulsione a litigare che riaccenderà in voi le ferite emozionali che vi faranno diventare fredde e acide e quello farà sì che lui diventi chiuso e distaccato. Ogni relazione prima o poi arriva a questo scenario  che è in grado di distruggere completamente amore. Perché ora tutto gira attorno a sesso? “Ora che mi ha conquistata sembra che non sia più interessato a me. Mi lascia per andare a lavorare, mi lascia quando esce con gli amici, mi lascia quando guarda le partite e va sull’internet. Lui mi ha lasciato! Non mi parla tutto il giorno e quando torna a casa ha solo voglia di fare l’amore.” Vi sentite smarrite come se aveste abboccato all’amo ed ora siete tradite. Quando si arriva a questa fase della relazione la maggior parte delle donne inizia a lamentarsi cercando di  cambiare uomo per farlo ritornare ad essere un corteggiatore romantico. Iniziano gli interrogatori: “Perché non passi più tempo con me? Perché non mi stai ascoltando? Perché non metti a posto le tue cose sparse per la casa? Perché non mi stai aiutando? Perché non ci tieni? “ Che cosa si ottiene con questo approccio?  Niente…tranne il fatto che il vostro amato uomo si allontana sempre di più desiderando di passare ancora meno tempo con voi. La cosa divertente è che voi vi amate ancora ma sembra che non andiate più d’accordo, non riusciate a connettervi l’uno con l’altra e accendere quel fuoco passionale che all’inizio vi ha uniti. Tutto questo è molto doloroso per entrambi i partner e non deve essere necessariamente così, ve lo garantisco. Sono anche convinta che questo serve ad uno scopo più alto. Potrebbe sembrarvi strano ma  bisogna conoscere la verità circa il vero amore. Il vero, autentico amore è quello che fa si che ci si dedichi alla persona amata non avendo le aspettative di come reagirà. Lo scopo dell’amore autentico non è mai essere ricambiati per l’amore che si da e non è influenzato da una giornata pesante oppure dalla mancanza delle attenzioni. L’amore vero inizia quando si esauriscono gli ormoni del romanticismo e quando la persona si confronta con la scelta se investire o no in una relazione di coppia duratura e stabile. Nel momento in cui si pensa che l’amore sia finito e che non si senta più nulla, solo in quel preciso momento il vero, autentico amore può fiorire. Che cosa non comprendono gli uomini? Se vi trovate nella situazione in cui pensate che l’amore abbia lasciato la vostra relazione e che non ci sia più passione è il momento giusto per sperimentare amore vero e autentico invece dell’unione momentanea stimolata dagli ormoni che sembra un grande fuoco ma brucia molto velocemente. All’inizio di una relazione ogni uomo si impegna molto per conquistare la donna che lo interessa. In seguito lui si allontana per poter provvedere e offrire sicurezza alla sua amata. Dall’altra parte la donna si impegna molto per sedurre l’uomo che le piace e poi passa tutta la vita cercando di cambiarlo. Questa è la ragione per cui si genera la gran parte della sofferenza in una relazione di coppia. Gli uomini non

Sessualità nelle relazioni durature e nel matrimonio

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Perché lei non mi desidera più? (Quello che gli uomini dovrebbero sapere delle donne) “All’inizio della nostra relazione facevamo l’amore spessissimo. Era appassionante, divertente, si faceva tanto ed io ero molto felice. Ora la situazione è completamente cambiata. Se sono fortunato lei mi fa capire di avere voglia una volta a settimana e certe volte passano le settimane dove non succede nulla. Perché lei non mi desidera più? Sembra che io debba convincerla ogni volta a fare l’amore mentre lei è spesso occupata con qualcos’altro e mi fa sembrare un tiranno che vuole imporle qualcosa che lei non vuole.” Che cosa è successo con quella passione, con quel fuoco, con quel desiderio dell’inizio della vostra relazione quando vi siete appena innamorati?  Per voi uomini non è cambiato niente, voi desiderate la vostra amata tutti i giorni, anche tutte le ore. Sembra che più fate l’amore con la vostra donna e più la desiderate. E perché non è lo stesso anche per lei? La verità è che una buona sessualità è di vitale importanza per una relazione duratura, forte, sana e felice. Molti uomini credono che quando entrano in relazione con la donna della loro vita e la sposano, quello sia la garanzia anche per una vita sessuale regolare, duratura e divertente.  E molto presto si rendono conto che non funziona proprio così. Il problema sta nel fatto che gli uomini non capiscono che le loro amate non stanno rifiutando loro  se rifiutano a fare l’amore. Loro rifiutano i rapporti sessuali se si sentono ferite perché per loro diventa impossibile aprirsi in tal caso. L’intimità non è mai garantita con una donna. Deve essere nutrita quotidianamente con le attenzioni ed il romanticismo. Il problema non è neanche che lei non vi desidera. Ricordatevi che il desiderio negli uomini viene costantemente nutrito con alti livelli di testosterone che fluiscono attraverso ogni cellula del loro corpo. La situazione ormonale delle donne è completamente diversa perciò loro non sentono il desiderio tutti i giorni come voi. Qual’è il segreto del desiderio femminile? Sono le emozioni! Mentre il desiderio negli uomini si accende attraverso lo sguardo ed il contatto, nelle donne si accende attraverso le parole ed il romanticismo. Lei sarà felice ed entusiasta a dare il suo corpo a quell’uomo che sarà in grado di toccare il suo cuore ad un livello molto profondo. Tuttavia neanche quello sarà la garanzia per tutta la vita perché il cuore di una donna deve essere nutrito quotidianamente. Gli uomini dovrebbero instaurare una connessione emotiva con la propria donna tutti i giorni. E sappiate che se lei non riceve quelle attenzioni non sentirà neanche il desiderio di fare l’amore con voi. Il suo cuore è la chiave che vi aprirà la porta per arrivare al suo corpo. Come? Parlate con lei, ascoltatela, permettetele di condividere le sue emozioni con voi e di esprimerle, passate del tempo con lei. Il vostro tocco dovrebbe essere adorante, non sessuale. Mandatele i messaggi durante la giornata. Questo tipo di attenzioni avrà su di lei un effetto molto positivo e farà in modo che i vostri due cuori rimangano collegati. In altre parole, se voi uomini continuate a fare tutto quello che facevate mentre la stavate corteggiando, sarete sempre dalla sua parte e lei sarà vostra per sempre.  Solo non smettete MAI di corteggiarla. Ora condividerò con voi le tre cause principali per cui perdete la connessione intima con la vostra amata e per le quali lei non sente il desiderio di fare l’amore. E seguono i consigli su come fare per avere una sessualità che tutti e due volete e meritate. Lei è stanca Oggigiorno quasi ogni donna che lavora recita il ruolo di “Super donna”.  Lei è convinta che deve lavorare come un uomo – tutto il giorno, per poi arrivare a casa ed essere quella che si prende cura dei bambini, pulisce la casa tutta la notte ed essere disponibile per il suo uomo. Le ricerche nell’ambito di business coaching dove si sono osservate le donne che ricoprono i ruoli di top management hanno rilevato che quelle donne letteralmente “uccidono” se stesse con il loro stile di vita. Purtroppo è vero. Per riuscire a fare tutto, le donne usano il testosterone come carburante esattamente nella maniera in cui lo fanno anche gli uomini. Peccato che quando il corpo di una donna utilizza il testosterone in quella maniera brucia contemporaneamente anche tutte le riserve di adrenalina. La combinazione tossica di questi due elementi fa in modo che i suoi organi vengano letteralmente bruciati. Le donne moderne oggi  vivono in uno stato che si chiama “ l’esaurimento da adrenalina” . Le donne non sono fatte per comportarsi come uomini ne hanno la stessa costituzione fisica e ormonale. Questo non vuol dire che loro non possono ricoprire i ruoli dirigenziali nelle aziende. Vuol dire che se loro lavorano come uomini lo pagano con un prezzo altissimo. Le donne sono cronicamente stanche. Quando un uomo è stanco, lui riposa. Quando una donna è stanca, non si ferma. E quando lei è stanca è impossibile che sia passionale, aperta, interessata e divertente. La risposta è molto semplice. Se la donna sembra stravolta, lei lo è ed ha bisogno di riposarsi. Ha bisogno di una bella dormita notturna, ininterrotta. Se voi uomini volete dimostrarle sinceramene che l’amate, mettere a posto la camera da letto, accendete una bella candela profumata. Mettete una musica dolce come sottofondo, prendetela per mano e portatela in camera. Ditele quanto è bellissima e attraente e che ha proprio bisogno di riposarsi perché avete intenzione di farle vedere domani sera quanto l’amate e desiderate. Datele un bacio e uscite dalla camera. Vi sorprenderà l’effetto che il riposo avrà su di lei e sul suo desiderio e la passione per voi. E’ troppo rumoroso E’ probabile che vi sembrerà strano, ma quello che non sapete è che le donne hanno un’esperienza completamente diversa da voi quando entrano in camera da letto. La ragione per questo sta nel fatto che il loro cervello è